Vuoi conoscere i segreti di un logo di successo?
Scopriamoli insieme curiosando tra la storia e il design dei loghi più belli e intramontabili.
IL DESIGN E LA STORIA DI UN LOGO DI SUCCESSO
Il logo della Pura lana vergine (Woolmark)
Disegnato da Franco Grignani nel 1963
di Eleonora Giacinti
Il bellissimo e intramontabile logo della Pura lana vergine (Woolmark)
Ho pensato di iniziare questo percorso, con il bellissimo e intramontabile logo della Pura lana vergine (Woolmark), creato da Franco Grignani nel 1963. È il primo logo nella classifica pubblicata da Creative Rewiew sui 20 loghi top di tutti i tempi, redatta con l’aiuto dei lettori.
Nel 1963 l’International Wool Secretariat, oggi Australian Wool Innovation, promosse un concorso per la creazione di un marchio di qualità nel settore della produzione della lana. L’obiettivo era quello di scegliere un segno che fosse identificato dai consumatori come una garanzia di fiducia e di uno standard qualitativo elevato.
Il logo che vinse la gara fu lanciato l’anno successivo in Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, Germania, Paesi Bassi e Belgio ed è oggi registrato in 117 paesi del mondo.
Per l’International Wool Secretariat e oggi per l’Australian Wool Innovation questo simbolo è stato creato da un designer milanese sconosciuto, chiamato Francesco Saroglia, nome con il quale il vincitore fu iscritto alla gara.
Solo nel 1980 Franco Grignani dichiarò ufficialmente di essere l’autore di quel segno superbo e intramontabile
Il logo della Pura lana vergine (Woolmark) fu progettato in realtà da Franco Grignani, designer italiano molto conosciuto e apprezzato. In qualità di membro della giuria, Grignani non avrebbe potuto partecipare alla gara con un proprio lavoro. Tuttavia il designer era contrariato dallo scarso standard qualitativo delle proposte italiane presentate al concorso. Sollecitato dal Segretariato Italiano dei partecipanti nazionali alla gara, presentò il suo lavoro sotto lo pseudonimo di Francesco Saroglia.
Franco Grignani, morto all’età di 91 anni nel 1991, fece di tutto perché il logo non risultasse il vincitore del concorso. Votò ripetutamente contro quella proposta. Fu tutto inutile. Il segno era così bello ed efficace che riscosse immediatamente un grande successo da parte degli altri membri della giuria, e vinse il concorso. Si era creato un pasticcio e si cercò di dare un’identità di designer al nominato vincitore Francesco Soraglia, creando testimonianze fotografiche che ne sostanziassero l’attività professionale.
La paternità del segno era evidente, nonostante anni di elegante silenzio
Nell’ambiente del design era evidente la paternità del segno. Tuttavia, solo nel 1980, Franco Grignani, dopo anni di elegante silenzio, così egli li descrisse, dichiarò ufficialmente di essere l’autore di quel logo superbo e intramontabile.
Apprezzato da subito come uno dei loghi più riconoscibili, eleganti ed efficaci di tutti i tempi, il segno propone un gomitolo di lana stilizzato. La sua forma sinuosa e contorta fa pensare ad un nastro di Möbius e offre un bellissimo effetto tridimensionale che crea curiosità e attenzione in chi lo osserva.
(Il nastro di Möbius è un nastro ottenuto unendo i due lembi più corti di un foglio di carta rettangolare ad uno dei quali si fa fare una torsione di mezzo giro. Per il paradosso che vede la possibilità di percorrerlo all’infinito su entrambe le fcciate, il nastro di Möbius, è stato oggetto di studi matematici e scientifici oltre che di grande interesse artistico).
Franco Grignani
Franco Grignani, era molto interessato allo studio dei processi della percezione. Fu ispirato dalla Gestaltpsychologie, la psicologia della Forma, molto presente sia nel suo lavoro pittorico che fotografico. I suoi lavori sono caratterizzati dallo studio di forme virtuali, movimenti e dinamismi che sembrano emergere, e rientrare nelle superfici dalle quali sono state originate. Come nel caso del logo della Pura lana vergine (Woolmark).
In questo segno splendido, il movimento delle forme che sembrano avere origine dal foglio bianco, costringono l’osservatore all’attenzione, a guardare, a domandarsi.
Cosa c’è di strano in quel segno così semplice che sembra apparire in modo quasi magico dal bianco? In che modo le tre parti del segno si intrecciano e si incontrano in un modo irreale e impossibile?
Un segno di questa potenza non lascia indifferenti
Un segno di questa potenza raramente lascia indifferente chi lo osserva. Probabilmente fu questo il motivo per il quale non fu possibile per quella giuria di esperti, riunita all’alba degli anni sessanta, rinunciare a premiare tanta bellezza e potenza visiva.
C’è ricerca, bellezza, equilibrio e armonia dietro quel segno apparentemente semplice, creato in un’epoca nella quale il personal computer era ben lungi dall’essere parte del quotidiano. Queste caratteristiche erano il cuore del lavoro dell’illustre designer, per questo gli hanno donato il potere di esprimersi ad un tale livello di efficacia visiva.
Una mostra imperdibile a Londra su Franco Grignani
Proprio quest’anno, Londra ospita dal 5 luglio 2017 al 10 settembre, una interessantissima mostra dal titolo Franco Grignani: Art as Design 1950-1990 dedicata al lavoro del grande designer, con circa 130 dipinti e lavori su carta inclusi i suoi progetti di graphic designer.
Per concludere questo breve viaggio nella storia del logo design
Per concludere questo breve viaggio nella storia del brand design, posso affermare che la bellezza e l’armonia di un segno lo rendono eterno. Quando un segno è davvero pulito da tutto ciò che non occorre e raggiunge l’essenziale, diviene vicino alle verità più alte e si accende di un tipo di qualità che solo la bellezza è in grado di esprimere.